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domenica 1 dicembre 2013

La Bella e la Bestia

Tanto tempo fa, viveva, in un castello splendente, una splendida Signora, sua Maestà la Juventus.
In una calda notte d’estate giunsero alla sua porta due nuovi visitatori: il primo dai tratti così scimmieschi, che da subito fu più facile accostarlo ad una bestia della foresta che ad un essere umano, il secondo bello come un principe, dall’avvenente presenza fisica e dai bellissimi occhi blu.
Con il loro arrivo il castello fu circondato da uno strano incantesimo: Carlito, l’Apache, e Fernando, il leone di Pamplona, avrebbero dovuto spezzarlo imparando ad amarsi  e farsi amare prima che la prima foglia di autunno avesse toccato terra.
Ma per due creature così diverse, dalle opposte fattezze e dagli altrettanto distanti approcci tecnici, non è stato certo facile, avvicinarsi, comprendersi, realizzarsi.
La coppia infatti, ha un inizio difficile, non ingrana tanto da meritarsi l’ignominioso appellativo di “flop players”. I due attaccati di livello, chiesti dal guardiano del castello, Antonio Conte, non convincono, ma soprattutto non segnano: l’esito delle amichevoli estive è deludente e i sudditi iniziano ad interrogarsi “Saranno davvero due flop di mercato?”.
La Bestia è insofferente, sbuffa, stanca degli allenamenti troppo duri, prova a giustificare l’assenza di goal parlando di ritmi troppo incalzanti. La Bella è lenta, macchinosa e sembra affermare con eccessiva facilità il teorema secondo cui i calciatori spagnoli, date le enormi differenze tra il loro ed il nostro campionato, non riescono ad adattarsi pienamente ai nostri schemi e ad esprimere il proprio valore.
E proprio quando tutti iniziavano a perdere le speranze, la Bella e la Bestia cominciano ad avvicinarsi, e l’atmosfera nel castello inizia a cambiare: entrambi costretti a partite di grande sacrificio, iniziano  a scoprire nuovi pregi l’uno dell’altro, il dialogo diventa a poco a poco più fluido, l’armonia più completa. La coppia corre torna indietro verso il centrocampo per ricevere palla, la difende, tiene sempre d’occhio i movimenti dei compagni. “La nostra intesa migliora di partita in partita”dichiara lo spagnolo.
Ma è nella soleggiata cornice del regno del Livorno, che l’intesa raggiunge il suo compimento,e finalmente sboccia l’amore: la coppia da il meglio di sé, perfettamente integrata negli schemi di Conte.
La Bella, Fernando Llorente, per la bellezza e l’ incantevole semplicità del gesto tecnico con cui confeziona il goal viene addirittura paragonata a Van Basten: il paragone in effetti sembra piuttosto azzardato, ma in questo goal forse ci ha fatto ricordare i centravanti di una volta. L’assist che confeziona per Tevez poi è un’altra gemma della corona del suo pomeriggio da Re. Dunque non è solo bello! Arrivato a parametro zero rappresenta il miglior investimento in termini di rapporto qualità-prezzo. E’ stato molto bravo ad aspettare il suo momento, ha lavorato bene, si è sacrificato e con pazienza ha dimostrato il suo valore. Ha ancora un largo margine di miglioramento, ma potrà colmarlo soprattutto con il suo impiego nelle gare di coppa. Per fortuna solo gli idioti non cambiano mai idea, e Conte ha capito, meglio tardi che mai, che Llorente ,sebbene lontano dai suoi schemi di gioco, poteva rappresentare un valore aggiunto.
E insieme a lui, la Bestia, Carlos Tevez: il suo apporto alla squadra è straordinario, in grado di abbinare qualità e quantità (assist e goal). Fa da raccordo tra centrocampo e attacco, per questo è stato un acquisto basilare per la squadra bianconera. E’l’ irrinunciabile, e accanto a lui ruotano i più in forma, i più utili.
La Bestia non potrà certo trasformarsi, come succede nella fiaba, in uno splendido principe, ma quello che sta dimostrando, anche a livello di professionalità, lo rende certamente un personaggio regno di un trono: come potrebbe essere altrimenti per chi deve onorare “quella” maglia numero 10.
Il vero amore, ha finalmente spezzato l’incantesimo, e tutti  sudditi esultano dalla gioia.
La Juventus sembra aver trovato il suo attacco titolare: coppia che all’inizio tutti auspicavano, alla quale in molti non hanno creduto, e che è diventata una delle grandi armi dell’armata bianconera. Dopo la vittoria di Livorno, la Juve ha conquistato la vetta della classifica, la coppia è stata riconfermata anche nella partita contro il Copenaghen, anche se in questo caso più che la bravura, ha aiutato una certa testardaggine, la voglia di continuare il sogno europeo. Un applauso alla Bella e alla Bestia, il loro contributo è stato importante anche per mettere un altro mattoncino per il passaggio del turno, anche se questa favola ha avuto un altro indiscusso protagonista: Re Arturo Vidal.
Ma questa è un’altra storia… e muoio dalla voglia di raccontarvela.

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