E'andata così, e giusto per proseguire con l'ondata di sfottò che mi ha investito in questi giorni, lo devo ammettere: la sconfitta di mercoledì è stata davvero "agghiacciante", una doccia gelata per tutti i tifosi, che sono rimasti con il pranzo sullo stomaco. Difficile da digerire perchè inaspettata, ma facile da dimenticare perchè da contestualizzare in un fallimento più ampio.
Eh sì, perchè se da una parte ci si scherza su, come dimostrano il tapiro a Conte e la simpatica ironia del Fenerbahce che mostra alla tv turca il proprio campo assolutamente praticabile, dall'altra dobbiamo fare i conti con una prestazione in Champion decisamente sottotono. A nulla servono i "j'accuse" di Conte che contesta la decisione di proseguire a giocare su un campo in pessime condizioni, a nulla i giudizi retrospettivi: la parola d'ordine deve essere AUTOCRITICA.
La Juve soffre di mal d'Europa, questo è noto da un bel pò di anni, raccoglie pochissimo nelle competizioni europee, spesso molto meno di quanto riesca a seminare. Sul finale della partita contro i turchi, davanti alla tv, ci sono rimaste solo il rammarico di un girone che ci ha regalato solo una vittoria, e la rabbia di non aver ottenuto una qualificazione alla portata di questa Juve.
Gli errori si pagano, e il goal di Sneijder diventa proprio la rappresentazione della delusione di non essere stati all'altezza di noi stessi.
Senza concentrarsi solamente sugli ultimi "90" minuti di partita infatti, bisogna considerare il mix di fattori che hanno contribuito all'eliminazione dall'Europa che conta.
Senza concentrarsi solamente sugli ultimi "90" minuti di partita infatti, bisogna considerare il mix di fattori che hanno contribuito all'eliminazione dall'Europa che conta.
Gli errori sono stati tanti, forse troppi.
Primi fra tutti gli errori di Antonio Conte, ancora troppo legato al suo ideale di gioco, ancora troppo presuntuoso per poterlo adattare alle condizioni di gioco: insistere con un 3-5-2 non è stata proprio una furbata, soprattutto quando tutti sanno che la Juve attacca in massa e quindi basta aspettare un contropiede che spesso alle italiane non riesce, ma che è invece riuscito benissimo al Real Madrid ad esempio. Nel caso specifico della partita di mercoledì poi la squadra è apparsa abbastanza fiacca e poco reattiva, forse troppo sicura di sè vista la possibilità di raccogliere due risultati positivi su tre e non servono commenti troppo tecnici o raffinati: se giochi nel fango e vedi che palla si ferma, non servono troppi tentativi per capire che devi dargli più forza! Conte ha sbagliato approccio: saper leggere le partite significa anche cambiare idea in corso d'opera e farlo anche velocemente. Ma soprattutto sembra non imparare dagli errori: la buona prestazione della squadra contro il Real, è stata anche frutto di un cambio di gioco, con la difesa a 4. I risultati che questo allenatore ha ottenuto in così poco tempo sono certamente straordinari, ma non credo sia in grado di compiere questo tanto atteso salto di qualità.
Tanti errori anche da parte della difesa, costante negativa del girone della Juventus. Una difesa che non sembra ancora all'altezza, Chiellini e Bonucci si sono dimostrati più volte al di sotto degli standard necessari per competere a questi livelli. Il rosso di Chiellini contro il Real Madrid ne è la dimostrazione: un'ingenuità che sebbene sia stata punita troppo duramente, ha di fatto rovinato il match migliore della Juventus in tutto il girone.
Le rosa, dimostra ancora una volta la necessità di comprare, di rendere più competitiva la squadra. E'vero che anche squadre modeste hanno raggiunto ottimi obiettivi in Europa, ma alla Juventus mancano ancora giocatori che possono fare la differenza, soprattutto quando le partite si mettono male. Non abbiamo però una panchina che possa permetterci di cambiare le carte in tavola efficacemente soprattutto per quanto riguarda il centrocampo. Il vero trascinatore del campionato ha inoltre una pesante statistica da sopportare: il digiuno di Tevez, a secco di goal in Europa da più di quattro anni, credo ci abbiamo reso orfani di una ulteriore possibilità per vincere.
A punto però entra in scena un fattore che in coppa sembra essere determinante, la fortuna : la Dea Bendata è stata piuttosto assente nelle fasi salienti del girone (visto che i goal decisivi sono stati incassati all'88 minuto del secondo tempo nella partita di Torino contro il Galatasaray, all'85 in quella di ritorno) e sicuramente era in vacanza lo scorso mercoledì.
Ok, non ci sono scusanti, ma la neve a forma di palline di polistirolo io davvero non l'avevo mai vista! Ed è vero che non può essere usata come scusante, ma quella neve ha reso davvero il campo un pantano, e forse se la Juve avesse giocato su un campo diverso adesso non starei scrivendo questo genere di articolo.
Ma la storia, lo sappiamo, non si scrive con i "se" e con i "ma"... però se ci fosse stato Pirlo? La sua presenza, e soprattutto la sua esperienza, forse avrebbero aiutato la squadra a resistere meglio, a portare il pareggio a casa considerando anche che al suo posto Pogba, è stato uno di quelli che hanno più sofferto in campo, e che ha compiuto di fatto errori davvero grossolani.
E se proprio vogliamo affondare il coltello nella piaga, oltre al danno c'è anche la beffa: le perdite economiche la Juve dovrà sostenere sono di circa 20-25 milioni, secondo un calcolo approssimativo, e riguardano ovviamente i premi partita e il mancato incasso del bonus previsto per l'accesso agli ottavi. E questo non è proprio incoraggiante, visto che tutti si aspettano un rilancio sul mercato, e la possibilità di blindare sia Pirlo che Pogba. Perdite che potrebbero essere sopperite però, da un buon cammino in Europa League, che mai come quest'anno diventa un trofeo importante, perchè palcoscenico di tante italiane, e che rappresenta qualcosa in più per la Juve visto che la finale si disputerà a Torino. Niente più cinema il giovedì, l'Euopa League è imperdibile.
Io in questa finale ci credo, non è solo un "contentino", ma una competizione decisamente più alla nostra portata, è una seconda possibilità che potrà cancellare la brutta figura in Champion's League, e che potrà permetterci finalmente di dimostrare il nostro valore anche fuori dalle quattro mura del campionato.
Dea Bendata (e gufi) permettendo.
con i numeri alla mano e un po' di fantasia, chiediamoci perchè esiste questa sproporzione tra i successi della Juve in Italia e quelli in Europa...
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