
Il calcio. Passione, amore, odio,
rabbia, godimento, partecipazione. Tifo matto e disperatissimo, in cui
qualunque persona dalle velleità atarassiche si sarebbe perduta. Per i patiti
del settore, però, lo spazio del divertimento va oltre le strisce bianche del
campo e si espande verso altre forme di intrattenimento: il calcetto con gli
amici, i videogiochi, il Subbuteo – delizia dei nostalgici -, le scommesse, il
fantacalcio. Proprio quest’ultimo rappresenta, ormai da vent’anni, garanzia di
intrattenimento per ogni calciofilo che si rispetti e che si ritrova
ossessivamente concentrato nell’analisi di ogni voce di mercato, alla ricerca
della novità, della perla, della chicca da aggiudicarsi a prezzi stracciati. Giugno,
luglio e agosto trascorsi a sfogliare
pagine di quotidiani e a spulciare ogni sorta di sito internet, cullando il
sogno del colpaccio da sferrare all’asta. Sì, perché non esisterebbe settembre
senza asta del fantacalcio, momento goliardico di dedizione assoluta, durante
il quale, isolati dal mondo reale, sei-otto-dieci-dodici o più partecipanti
iniziano la propria catabasi nel campionato italiano, tra nomi, cifre, ruoli,
birra e caffè. Ognuno sceglie i suoi pupilli ed il modulo cui affidarsi, la
strategia di acquisto e persino il momento più adatto per concedersi al bagno.
Ognuno con il suo piccolo bottino di crediti – o ‘fantamiliardi’ – con cui
allestire la squadra dei sogni: c’è chi preferisce difesa e centrocampo di
dubbia qualità, per comprare il nome di ‘grido’ dell’anno in attacco (Mario
Gomez e Balotelli sorprese tremende, quest’anno), c’è chi vuole ‘attaccanti
medi ma di rendimento sicuro’ (Pellissier, quante soddisfazioni hai
dispensato!), chi ama il trequartista (Hamsik o Ljiaic? Ad ora, meglio Birsa),
tutti inseguendo il difensore che segna (Mihajlovic, che storica goduria!).
Qualcuno punta il portiere che è una certezza, qualcun altro studia il
calendario, per capire a quali portieri, naturalmente di squadre medio –
piccole, affidarsi. Il risultato finale è garantito: rose più o meno ampie, con
portieri, difensori, centrocampisti ed attaccanti da schierare di domenica in
domenica, magari con la variante per sottoruoli (terzino sinistro, terzino
destro, trequartista, punta centrale e chi più ne ha più ne metta), per gli
intenditori dal palato fino. Fino a metà maggio, ogni domenica sera, il
fantallenatore santifica il rito del calcolo: sottrae i
malus (guai a sbagliare portieri!), aggiunge i
bonus, ipotizza voti e aspetta. Aspetta la domenica mattina, il
risultato positivo, le fatiche e le aspettative di un intero weekend diventare
realtà (nel caso, sarà una settimana di gloria) o trasformarsi in delusioni
cocenti, nella convinzione che, tanto, la prossima sarà vinta.
Il fantacalcio diventa, così, il
luogo dell’autoaffermazione, lo spazio della piccola sfida settimanale, per il
quale il montepremi conta poco o nulla: si gioca per l’asta, si gioca per
vincere, per seguire le partite con un ulteriore pizzico di sale. Aspettando il
prossimo mercato estivo, naturalmente…
...e, come sempre, è questione di CULO!
RispondiEliminaGrande Giampaolo. Grazie
RispondiEliminaPassione-dannazione!! (quest'anno sto proprio messa male)...
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