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giovedì 21 novembre 2013

FANTACALCIO, CHE PASSIONE!


Il calcio. Passione, amore, odio, rabbia, godimento, partecipazione. Tifo matto e disperatissimo, in cui qualunque persona dalle velleità atarassiche si sarebbe perduta. Per i patiti del settore, però, lo spazio del divertimento va oltre le strisce bianche del campo e si espande verso altre forme di intrattenimento: il calcetto con gli amici, i videogiochi, il Subbuteo – delizia dei nostalgici -, le scommesse, il fantacalcio. Proprio quest’ultimo rappresenta, ormai da vent’anni, garanzia di intrattenimento per ogni calciofilo che si rispetti e che si ritrova ossessivamente concentrato nell’analisi di ogni voce di mercato, alla ricerca della novità, della perla, della chicca da aggiudicarsi a prezzi stracciati. Giugno, luglio  e agosto trascorsi a sfogliare pagine di quotidiani e a spulciare ogni sorta di sito internet, cullando il sogno del colpaccio da sferrare all’asta. Sì, perché non esisterebbe settembre senza asta del fantacalcio, momento goliardico di dedizione assoluta, durante il quale, isolati dal mondo reale, sei-otto-dieci-dodici o più partecipanti iniziano la propria catabasi nel campionato italiano, tra nomi, cifre, ruoli, birra e caffè. Ognuno sceglie i suoi pupilli ed il modulo cui affidarsi, la strategia di acquisto e persino il momento più adatto per concedersi al bagno. Ognuno con il suo piccolo bottino di crediti – o ‘fantamiliardi’ – con cui allestire la squadra dei sogni: c’è chi preferisce difesa e centrocampo di dubbia qualità, per comprare il nome di ‘grido’ dell’anno in attacco (Mario Gomez e Balotelli sorprese tremende, quest’anno), c’è chi vuole ‘attaccanti medi ma di rendimento sicuro’ (Pellissier, quante soddisfazioni hai dispensato!), chi ama il trequartista (Hamsik o Ljiaic? Ad ora, meglio Birsa), tutti inseguendo il difensore che segna (Mihajlovic, che storica goduria!). Qualcuno punta il portiere che è una certezza, qualcun altro studia il calendario, per capire a quali portieri, naturalmente di squadre medio – piccole, affidarsi. Il risultato finale è garantito: rose più o meno ampie, con portieri, difensori, centrocampisti ed attaccanti da schierare di domenica in domenica, magari con la variante per sottoruoli (terzino sinistro, terzino destro, trequartista, punta centrale e chi più ne ha più ne metta), per gli intenditori dal palato fino. Fino a metà maggio, ogni domenica sera, il fantallenatore santifica il rito del calcolo: sottrae i malus (guai a sbagliare portieri!), aggiunge i bonus, ipotizza voti e aspetta. Aspetta la domenica mattina, il risultato positivo, le fatiche e le aspettative di un intero weekend diventare realtà (nel caso, sarà una settimana di gloria) o trasformarsi in delusioni cocenti, nella convinzione che, tanto, la prossima sarà vinta.

Il fantacalcio diventa, così, il luogo dell’autoaffermazione, lo spazio della piccola sfida settimanale, per il quale il montepremi conta poco o nulla: si gioca per l’asta, si gioca per vincere, per seguire le partite con un ulteriore pizzico di sale. Aspettando il prossimo mercato estivo, naturalmente…

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