Pagine

mercoledì 20 novembre 2013

Il professore e l’allievo, presente e futuro, certezze e timori di una tifosa juventina.

Il caso Pirlo, già scoppiato a inizio stagione tra le mura bianconere, torna in primo piano nelle attuali telenovele di mercato.

A mettere in allerta la Juventus sono soprattutto le ultime dichiarazioni  del centrocampista bresciano, che a seguito dell’amichevole Italia-Germania, ha detto di voler continuare a giocare anche dopo la scadenza del suo contratto (prevista per giugno 2014): se nella Juve o altrove è ancora tutto da chiarire.
Le parole di inizio stagione del ds Giuseppe Marotta sembrano rivelarsi come una drammatica profezia: “per risolvere la questione del prolungamento contrattuale di Andrea Pirlo basterà uno sguardo”. Ecco, appunto.
La dirigenza bianconera ha sempre minimizzato parlando di un’intesa simile a quella raggiunta con il capitano Gigi Buffon, per cui il rinnovo del contratto si è risolto in una semplice formalità.
Le premesse per continuare il rapporto ci sono tutte, ma i segnali per il rinnovo non erano confortanti. Almeno fino alla scorsa settimana. E’ bastata una semplice dichiarazione per togliere gli indugi e portare la dirigenza ai fatti: viene formulata un’offerta biennale da 3 milioni a stagione. Mancano però l’ufficialità della proposta e il conseguente accordo tra le parti.
Il caso è tutt’altro che chiuso.
La colonna della rinascita della Juventus, importante certezza è ora fonte di strani timori, e io da tifosa mi trovo nella scomoda situazione in cui forzatamente devo considerare pro e contro di un possibile nuovo scenario. Come quando da bambina, a scuola, la maestra ci chiedeva di inventare una conclusione credibile per una storia: Pirlo va, Pirlo resta scegli tu il finale!

Finale 1: Pirlo resta firmando, ancor prima di giugno, un nuovo contratto biennale, accettando i 6 milioni offerti dalla Juventus e concludendo, a 37 anni, la sua carriera calcistica con la maglia bianconera. Giusto finale per chi considera Pirlo un giocatore indispensabile al gioco della squadra. E’un fuoriclasse, e aldilà della sua grandezza in campo, della sua precisione a livello tattico, è una figura carismatica, un leader anche per lo spogliatoio e garantirebbe continuità tanto di risultati, quanto in termini di serenità per l’ambiente. Dopo il “forzato” addio di Alessandro Del Piero, l’esperienza di Andrea Pirlo, è prima di tutto rassicurante, una certezza a cui non tifosi non vogliamo rinunciare. Una sorta di cordone ombelicale che ci lega ad una vecchia idea di calcio, cui non sappiamo tagliare: “l’ultimo pittore” del calcio italiano, “l’ultimo artista in un mondo di fabbri”.
Pirlo continuerà a fare la differenza: deve restare.

Finale 2: Pirlo va, via dalla Juventus magari cedendo alle lusinghe delle sirene inglesi.
Giusto così, per chi, pur non mettendo in discussione il suo talento, non metterebbe mai l’intero gioco di una squadra nelle mani di un “pensionato”! Nemmeno i fuoriclasse sono indenni dallo scorrere del tempo, ed è giusto che la Juventus investa sui giovani.
Se Pirlo dovesse restare, inoltre, svanirebbe il sogno-Verratti: la panchina non avrebbe senso per nessuno dei due, e l’incompatibilità tra i due giocatori è un dato di fatto.
In questo caso un po’ spinoso due finali così contrapposti non possono soddisfare le aspettative di un lettore-tifoso, perciò chiedo alla maestra: posso aggiungere un altro personaggio?
Paul Pogba: proseguire con un campione per svezzarne un altro. Il giovane francese sembra già pronto a camminare da solo; è cresciuto accanto a Pirlo dimostrando non solo di essere un suo valido sostituto (come vuole Antonio Conte che spesso lo ha lanciato nel ruolo di regista puro) , ma anche di avere una sua unicità (oltre a 14 anni in meno).
Grazie alla fiducia di Conte, conquista il suo posto in nazionale, dimostrandosi tra i migliori del centrocampo francese: a soli 20 anni trascinatore dei suoi connazionali in un’impresa che sembrava, almeno sulla carta, titanica. Giocare alla Juve, come ha dichiarato lui stesso, lo ha aiutato a bruciare le tappe: le partite di Champion’s lo aiutano a crescere, a guadagnare esperienza. Sa fare tutto e fa tutto. Il “polpo Paul” sembra avere tutte le carte in regola per essere un futuro leader.
Andrea Pirlo e Paul Pogba sono arrivati entrambi senza rappresentare una spesa eccessiva per la Juve, l’uno dato per finito dal Milan di Allegri, l’altro mai sbocciato nel Manchester United. Entrambi hanno legittimato la propria posizione con buone prestazioni sul campo: il professore a suon di prodezze e il suo migliore allievo imitandolo nella sua unicità.

Finale 3: blindarli tutti e due no eh?

4 commenti:

  1. La grandezza di Pirlo e' indiscussa, ma l'età passa per tutti.
    Pirlo gioca benissimo quando viene coperto da Vidal e Pogba,
    con Marchisio un po' soffre.
    Se marcato non ha più' il passo per fare la differenza, Juve -Verona lo dimostra
    (marcatura asfissiante di Jorginho) e Real - Juve, sostituito con la Juve in 10.
    Sara' un caso? Detto questo Pirlo è ancora decisivo
    ma dopo il mondiale credo che perderà stimoli e passo e un campione del genere
    non accetterà di fare panchina.
    Pogba nel giro di 3 anni diventerà il centrocampista più forte del mondo e nessuna
    squadra italiana può' permettersi un giocatore del genere. Mia previsione
    per l'anno prossimo: Pirlo in America e Pogba
    al PSG con verratti e Nainggolan alla Juve.
    Conte l'anno prossimo fara' di tutto per trattenerli,
    ma gli stimoli e la poca competivita'
    del nostro calcio ci faranno perdere questi due grandi campioni.

    RispondiElimina
  2. Pirlo giocatore incredibile, ma ha già imboccato la fase calante della propria parabola calcistica. Pogba fenomeno, credo anche io possa diventare (diventerà) il centrocampista più forte al mondo nel giro di 2 anni. Corretto il ragionamento di Kabir: ormai non abbiamo più i mezzi economici per trattenere i grandissimi. L'unica cosa da fare è vendere quando conviene e investire su nuove promesse...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non la vedo cosi dura la situazione economica della Juve, certo non possiamo spendere 50€ per un giocatore ma possiamo offrirne tranquillamente 4/5 come ingaggio quindi un ragazzo di 20 a cui gli si propone un contratto per 5 anni a 3,5 milioni a salire fino ad arrivare a 5 con i bonus non vedo perche dovrebbe rifiutarlo, visto che alla fine gioca in una squadra che punta su di lui, una squadra che grazie anche a lui puntera a vincere la Champion. CMq tornardo a Pirlo possiamo anche venderlo ma significherebbe dover cambiare gioco e magari e' meglio farlo il prossimo anno. Io altri due anni me lo terrei volentieri e magari dopo affiancarlo a nedved in societa. ottimo articolo.

      Elimina
  3. Condivido fino a un certo punto. La Juve potrà tenerlo fino a quando non diventerà un grandissimo. Subito dopo busserà il Real di turno e lo coprirà con tanti di quei soldi che nessuna italiana riuscirà a fare altrettanto. Purtroppo è l'amara verità e riguarda tutte le squadre italiane: non siamo più belli e ricchi come un tempo...

    RispondiElimina