La dodicesima giornata non ha emesso verdetti ma ha dato delle risposte significative.
La Juventus, con una grande prova di forza, ha dimostrato di essere ancora la squadra da battere.
Conte ha provato in tutte la maniere a dichiarare che la sua squadra si è indebolita, ma francamente è una bugia a cui nessuno ha creduto: la Vecchia Signora è la squadra più forte, più compatta e con una rosa impressionante.
La partita di ieri ha dimostrato che la Juve è ancora superiore al Napoli. Certo, il gol in fuorigioco dopo 2 minuti avrebbe tagliato le gambe a qualsiasi compagine, ma è da stupidi fare dietrologia e dire che la squadra di Conte ha vinto perché favorita dagli arbitri. Senza quel gol forse sarebbe stata un'altra partita (del resto le parate di un portiere fanno parte del gioco, come gli errori arbitrali), ma la mia sensazione è che la Juve avrebbe vinto ugualmente. Il Napoli ha ripetuto i primi 15 minuti di Londra, con una squadra molla e disunita. La Juve ha controllato il gioco per tutto il primo tempo e nella ripresa ha preferito lasciare il pallino del gioco al Napoli, che non è andato oltre un possesso di palla molto sterile.Forse il divario di tre gol è eccessivo ma la superiorità bianconera su tutte le squadre del campionato è ancora evidente. Conte quest'anno ha capito che il terzo scudetto sarebbe un 'impresa eccezionale ma raggiungibile e cerca di mettere pressione alle altre squadre (Napoli in primis), sostenendo che una squadra che spende 90 milioni sul mercato è obbligata a vincere. Tutto giusto, ma Antonio dimentica che la Juve gioca lo stesso calcio, con gli stessi elementi (inserendo tasselli di qualità di anno in anno), mentre il Napoli ha iniziato una nuova era calcistica, sacrificando il suo miglior giocatore degli ultimi tre anni e gettando le basi per un futuro che può essere foriero di successi. Pinocchio Conte si sta dimostrando un grandissimo motivatore oltre che un fantastico coach: ha capito fin da subito che bisognava pungolare e stimolare i suoi ragazzi perché raggiungere certi livelli è facile, è assai più arduo confermarsi. L'unica cosa che adesso mi aspetto da Conte è il definitivo passaggio ad una difesa a 4, con Lichsteiner e Chiellini esterni di difesa e Marchisio a supporto di LLorente e Tevez, in attesa del ritorno di Vucinic.
Dall'altra parte, Benitez quando sostiene che il Napoli è ancora al 75% non mente: il Napoli è ancora una squadra spaccata, difende in sei e attacca in quattro; Inler, quando è marcato, non riesce ad essere risolutivo ed Hamsik, nel nuovo ruolo di seconda punta, sembra un corpo estraneo in questa squadra. Hamsik sembra il tennista che gioca nella terra di nessuno, 6 gol in 12 parite non sono un bottino da buttar via ma la sua latitanza nella maggior parte dei match giocati possono rappresentare il vero punto debole del Napoli. Gli azzurri ieri hanno subìto la fisicità e la velocità del centrocampo juventino, Llorente pressava efficacemente Inler, Tevez era sempre su Behrami, Vidal e Pogba a turno marcavano lo spaesato slovacco. Benitez è un grande statistico ma deve incominciare a lavorare sulla posizione in campo di Hamsik: in partite del genere il Napoli non può giocare con un 4-4-2 super offensivo. Lo slovacco deve essere un mezz'ala offensiva che in fase di non possesso garantisce un 4-5-1 e in fase attiva l'amato 4-2-3-1 di Don Rafè.
La Roma intanto nel pomeriggio spreca l'impossibile contro un generoso Sassuolo e borbotta sia per l'occasione sprecata che per le disattenzioni arbitrali di Giacomelli. E' difficile criticare la Roma in questo momento: una squadra che segna 26 gol e ne subisce 3 è a dir poco sensazionale. Il dato che deve fare riflettere sono i 22 gol segnati nelle prime 8 giornate e solamente 4 nelle ultime. Come si può giustificare questa tendenza alquanto anomala? Chiamiamola per nome e cognome: Francesco Totti. Il capitano giallorosso infatti nelle ultime 4 giornate non ha giocato e stranamente la Roma non è più una macchina da gol. E' vero che i giallorossi sono una squadra con individualità pazzesche ma Totti è Totti, il Pupone è il calcio e, a mio avviso, se a 37 anni è ancora il miglior calciatore italiano, lo deve al suo talento e ad un signore che si chiama Zdenek Zeman. Infatti Francesco grazie alla preparazione atletica fatta con il boemo l'anno scorso, è ritornato ad essere il calciatore magnifico che noi tutti conoscevamo. Non avrà più lo scatto di una volta, ma il suo tocco di palla e la velocità di pensiero sono ancora impressionanti. Pur riconoscendo una decisiva dose di fortuna nelle prime giornate, bisogna ammettere che perdere Totti per tre mesi significa, al contrario, una vera e propria disgrazia sportiva.
Le vittorie di Inter e Fiorentina hanno accorciato notevolmente la classifica, ora il divario tra la prima e la quinta è di otto punti.
La Fiorentina nelle ultime 6 partite (compresa l'Europa League) ha vinto 5 volte perdendo soltanto con il Napoli in maniera immeritata. Con un Pepito Rossi così e aspettando Mario Gomez, i viola possono dire la loro per la lotta al terzo posto.
L'Inter continua a stupire: Mazzarri riesce a rivitalizzare giocatori che sembravano meteore gli anni passati (leggasi Jonhatan e Alvarez) e sta trasformando la truppa arruffona e disorganizzata dell'anno scorso in una squadra cinica e pragmatica.Senza i pareggi di Trieste con il Cagliari e Torino, infatti, l'Inter si troverebbe con gli stessi punti del Napoli: chapeau, Walter!
Merita un plauso in questa giornata il Genoa di Gasperini, un bravo allenatore che in Liguria, sponda rossoblù, trova il suo habitat naturale. 3 vittorie consecutive propiziate anche da una innovativa revisione di formazione: Antonelli centrale di destra e Kucka esterno d'attacco sono mosse alquanto rischiose ma per il momento vincenti. Il Verona di Mandorlini si dimostra ancora vulnerabile in trasferta (solo 4 punti su 22 conquistati), la Lazio gioca bene, lanciando in squadra un giovane come Keita, ma non riesce a vincere contro un Parma volitivo ma poco incisivo e spuntato in attacco.
Si riprende il Catania di De Canio che batte un'Udinese sbiadita e brutta fotocopia degli scorsi anni.
Guidolin quest'anno non riesce a stimolare i suoi giovani, sempre nuovi e sostituibili in nome delle tanto amate plusvalenze del presidente Pozzo.
Concludiamo commentando i vergognosi episodi successi a Torino con ennesimi cori di discriminazione territoriale. Parimenti è vergognosa la reazione dei tifosi napoletani che hanno lanciato monete e altri oggetti contundenti contro la tifoseria bianconera. Cori vergognosi non possono giustificare reazioni simili. In occasioni del genere val bene ricordare quanto detto dal poeta: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa"...
Ancora più scandalosi, se non addirittura raccapriccianti, sono i fatti accaduti a Salerno durante Salernitana - Nocerina. I tifosi rossoneri, interdetti dal questore di Salerno a partecipare alla trasferta dell'Arechi, hanno minacciato di morte i propri calciatori che, impauriti, hanno inscenato un commedia oscena per non giocare la partita: 5 infortuni a 5 giocatori nei primi 20 minuti, con l'obbligo di sospensione della partita, come da norme federali. La Lega Pro si è dichiarata parte lesa. I giocatori della Nocerina guadagnano sicuramente più di noi, ma è assurdo che rischino la vita per una partita di calcio.Chi doveva intervenire non l'ha fatto preventivamente e ha permesso che accadesse l'irreparabile.
K.C.
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